Farneticazione Finale (Caro Maurizio Costanzo Show... lettera n.50)
lettera n.50

La vita umana, nel suo insieme, non è che un gioco, il gioco della pazzia.

ERASMO DA ROTTERDAM
















FARNETICAZIONE FINALE

Caro Maurizio Costanzo Show,

simi simili indicano autore aoloo poterre di starnutire acune magiche cose d'ambitorissimamente altremodali che non si possano putremolare quasi quanto in tal dicotomia non s'innestino mute di birre pseudo che altre malcelose.
Invece, mom che ti passa che non mi passa che dotto di dare do dotto dumm, if the glasgow non si chiama, il mellifluo s'impenna privo di turgidità. Che mi rappresenta un eremo che si popola di popoli che si poppa una popolazione di polli di pochi di pomi di possseduti? Io non sopravvaluto cosa mi chiami da morte in poi o quasi. Lallismo di foche in focate. Poscia posso posare. Irti di mirti, hanno huasi hasma. Estivi di livi ivi, fotrombaltormesamente dischiusi ventiquattrore che non si pochetizzano cuasi o quasi o kuasi. Gigione di gigi giallo giò ritto di frine alambizio di belli franti furbi inurbi pigri, penso che dendo melendo inundo il bundo. Fattucchiera a pera mela godo di sera o dè che fè col tè, a mè, komunismo, di stato, è stato è stato lui o no, è stato lui, luigi, giorgio, giusappo, chi pappo du puppe e pippe. Motta scotta ricotta cotta biscotta e lotta, gotta che fotta e fotta e fotta.
Nottumbilo imbibilo di mitilo guasto, ricco ficco guitto, evaluto misvaluto e lascito da furmentizzawendolo. In caso di cosa mi chiesi la casa? Cassa panca la banca ammassa, zanza la zanza zanzara manza, chi manca si stanca e arranca. Fatto il fattore fatto di ero o non ero io o era lui o non era lei? Lascio i lascivi o meglio rilascio i rilascivi.
Joystick impick cervel di bambin zuccheddu. Cwasi un zorso di pirra io foglio. Foglio e foglio zwanzig kili d'imbroglio. Mix di max amiko mio, va che vado anch'io. Mio di Wagner non paio col saio e m'inguaio. Va pensiero, cioè non andare. Va penziero. Sovrappenzierro. Magiaro magiarro ramarro. Fitoplancton gong picchiato in zucca di freud associazioni libere di galera e a tema di scuola magistrale con i magisteri politici corrotti dai concussori arrestati da di pietro maschile di pietra di silicio di silicon valley patria di computer calcolanti coi calcoli ai reni di barche da guerra mondiale e terrestre ed extraterrestre alieno astrovagabondo stellare buco nerista e spacciatore di quasar quasi stellari cometari di re magi mogi come lo yogi tibetano come il dalai lama cammello gobbuto andreottato andrenovato di prima repubblica delle banane frutti di polpa di donna polposa come polpi di mare submariner e uomo ragno in bagno a fare la cacca oppure la cacchina.
Riinizio dall'inizio contrario di fine del mondo o del film di celluloide paranoide schizzoide fallopide phalloides ammanita ammonita dal papa in porpora violetta di bosco inquinato da piogge acide lisergiche del Narcotic Bureau Berluscau fa miao e bau con il tao che fa zep e un po' pen con Le Pen che in men che non si dicesse persegue i fini di Fini che non sono fini come quelli di Fininvest.
Giocondo palpo la Gioconda immonda di unte ditate di giapponesi sudate per l'attrito con giapponesi infoiati e sudati anche loro quasi quasi di più. Su per di là non me la da nè se si fa né se mi fa così ma cosè sto cosò un po' cucù? Cuccureddù.
Magic johnson son figlio di john kennedy o no un bel dì di diocesi primaverile quattrostagionale e anche dopo, un poco di poco di buono buono a far nulla di fatto con tatto tattile manesco e ladresco ma onesto con manipulite lavate con perlana perdiana che bianco e che ammanco.
Mi sbraccio imbaccio il paccio laccio macho.
Senza tema di temi timidi tumidi tomi di tematiche ti si mescolano in zucca, vacca la mecca di chi si secca e non ti becca perché ti lecca. Mucca la vacca che poco svacca, cacca la zucca che pecca di calma e la mente si secca e quando è seccata è una cagata di mente demente come tutta la gente che mente anche quando non mente.
Giovani gioviali non sanno di Giove ma sono pluviali pur non sapendo di Pluvio.
Metafora psicofaga ingurgita pensieri di ieri di com'eri ieri e dei concetti veri che veri non sono come tu non eri ieri ciò che ieri dicevi che eri e oggi ripeti malvolentieri, come scacciapensieri, senza altri mestieri.
Mestieri l'impari a scuola di vita e di stenti e ritenti e ritenti invano che sfiga proprio non riesci e non riesci a riuscire quello che tenti, e allora menti e menti ogni giorno per venti ma senti che non senti di sentire di riuscire a capire di capire la vita e gli stenti che tutti fan diventare dementi. Mementi incalzanti come stolidi amanti diconsi duri come diamanti di carbonio ipercompresso come le tette di quarta misura racchiuse in seta stringente da cui traboccare ad onde monde o immonde come d'altronde son sempre le tette di ogni bionda rotonda come la terra che poi è un globo e non è rotonda perché è un globo e non è rotonda, né immonda, ne monda.
Sbirri a bolle di cirri bevono birre e decotti di mirra perché fa rima e solo per quello. Aborrire il nulla non serve a nulla perché il nulla non c'è e nulla serve mai a ciò che non c'è, perché se mai invece servisse esso ci sarebbe e se ci fosse non sarebbe nulla ma qualcosa o qualcos'altro o qualcos'altro ancora, a seconda dei gusti o del caso o di entrambi o di dio o del suo tirapiedi di turno se c'è e di solito c'è anche se dio non c'è o non c'è più. Nulla è sia ciò che nulla sia sia ciò che non sia nulla cioè nulla non sia. Sia quel che sia, nulla non fa nulla, nulla fa nulla, non nulla non fa nulla, non nulla fa nulla, oppure no, probabilmente sì, o tutt'e due, se sono due, se due non è nulla, se nulla è due ma solo sembra che lo sia. Nulla, che io sappia, è nulla. Nulla, che io sappia, non è nulla. Nulla è vero. Nulla non è vero, perché se fosse vero non sarebbe nulla. Nulla è nulla. Nulla non è nulla.
Ich glaube, daß es probably very nice ist, the délicat jarretière oft alla cabeza anziehen, pentru prieteni, per il loro günstigen immortale piacere.

Roberto Quaglia


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© 1994-2000 Roberto Quaglia.



















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